martedì 18 luglio 2023

Rita Mascialino, Donne diverse secondo la percezione degli uomini: la pubblicità televisiva, Pablo Picasso.


Cercando qualche Telegiornale, mi è capitato di vedere un paio di pubblicità aventi come protagoniste le donna. La prima immagine consisteva in una scritta: "Sono me stessa" e immediatamente dopo si vedeva una bella e giovane donna non molto vestita seduta - scusate il termine - sul water mentre faceva pubblicità agli assorbenti per le perdite urinarie. Tutto bene, si deve pubblicizzare ciò che a quanto pare serve a donne giovani e vecchie, a tutto il genere femminile forse. Benissimo. Ma la scritta "Sono me stessa" unita all'immagine della donna seduta sul WC dove in genere si sbrigano diciamo i cosiddetti 'bisogni' corporali, davvero non mi è piaciuta, mi è sembrata un po' offensiva: una donna si sente se stessa quando è collegata al water, non mi permetto di dire cesso per non offendere la sensibilità dei miei lettori, delle mie lettrici. La donna dunque è se stessa quando è seduta sul water, così almeno mi è parso di poter inferire. Molto diversa l'immagine di Picasso - di cui apprezzo immensamente tanti ritratti femminili a prospettive speciali. La donna di Picasso è seduta anch'essa, ma nel suo salotto, in una poltrona ricca di bei colori e sta leggendo, forse è se stessa leggendo un libro e pensando, immaginando in una magica festa di cromie in cui si sente a suo agio, se stessa appunto - non mi soffermo qui sul significato di sentirsi se stessi, una frase che non ha senso, che io non uso mai, ma che ho letto a proposito del citato water femminile e che ho proiettato sulla donna più bella ed enigmatica del mondo. Alle sue spalle sta un suo ritratto privo di segni identitari del volto, privo di colori su uno sfondo scuro, quasi uno specchio del passato della donna, similmente, per la mancanza di identità, a certe veneri di epoche oscure, preistoriche, appunto alle spalle della donna nella poltrona in Picasso, una sua immagine appartenente al passato, in primo piano l'esplosione di colori, di forme dolcissime, di bellezza e di cultura della donna vestita di eleganza e fantasia, immaginazione, dei colori della sua mente, della sua personalità. Certo non sto paragonando la pubblicità degli assorbenti per le perdite urinarie alla splendida figura femminile di Picasso, ho solo citato due visioni del mondo diverse puntate sulla donna. Certo anche le pubblicità possono essere di taglio migliore, nessuno lo vieterebbe. E ancora certo se dovessi scegliere tra le due immagini, vedrei molto volentieri la donna picassiana, non mi è mai piaciuto irridere nessuno, mai, neanche eventuali nemici, per così dire. 

https://www.alamy.it/fotos-immagini/ritratto-di-dora-maar.html?sortBy=relevant




Aggiungo un breve cenno ad un ulteriore ritratto di donna di Pablo Picasso, il Ritratto di Dora Maar, di cui più sopra, fotografa e impegnata nelle battaglie sociali e politiche della sinistra. L'interpretazione di Picasso è all'opposto. Qui troviamo una donna angolosa, ritratta anch'essa mentre è seduta, non in un poltrona comoda e morbida come la precedente Marie-Thérèse Walter, modella, ma in una sedia meno comoda, si direbbe scomoda in quanto fatta di semplice struttura lignea, molto adatta alla personalità e all'aspetto della Maar come nell'interpretazione di Picasso. Le mani, pur simili nell'impostazione quasi a ventaglio, non potrebbero essere più diverse: tenere in Marie-Thérèse, con le unghie appena accennate e in nessun modo evidenziate, così che paiono esserne prive, al contrario secche e con unghie ben evidenziate, rosse e appuntite, aggressive, in Dora, pronte a graffiare. Due donne dalla personalità opposta, non fatte in serie, ciascuna dotata di  una diversa identità psicofisica come traspare dalle stupende interpretazioni artistiche di Picasso, ma entrambe percepite nella loro dignità di donne.

 https://www.alamy.it/fotos-immagini/ritratto-di-dora-maar.html?sortBy=relevant

L'altra pubblicità affine, più sopra annunciata, incentrata sulle perdite urinarie femminili mostrava due donne in palestra, una che non poteva eseguire l'esercizio in quanto nel caso se la sarebbe fatta addosso. Poi si vede la stessa che si presume abbia l'assorbente anti perdite urinarie e dice di sentirsi capace finalmente di 'liberare l'energia', ciò che fa sembrando più che altro una donna che si è tolta il peso di trattenere l'urina, ossia che se la fa addosso senza problemi in quanto ha l'assorbente, anche il tono della voce è quello di chi fatto il suo bisogno liberandosi della tensione per trattenere. E mentre può fare l'esercizio - facendosela addosso -, è invidiata dalle altre donne, è guardata malamente o perché esse non hanno ancora l'assorbente o perché avrebbero preferito vederla in difficoltà. 

Uno sguardo profondo sulla donna, quello di Picasso, che vede in essa una persona interessante, non colta mentre se la fa addosso, uno sguardo impietoso, quello della pubblicità di uomini che vedono la donna come un essere adatto al WC e agli assorbenti a vita, per un motivo o per l'altro,  e in aggiunta invidiosa delle sue compagne, incapace di solidarietà, di alleanza con il proprio genere. Due visioni della donna opposte, di uomini molto diversi, si sa che non siamo tutti uguali. Anche la pubblicità come sopra può essere migliore e non lo è, come non sono obbligatoriamente uguali appunto tutti gli uomini, i maschi, ce ne sono dotati di un'ottica di migliore qualità e altri solo spinti da volontà di irridere i più deboli, coloro che eventualmente soffrissero di disturbi fisiologici.

                                                                                                Rita Mascialino

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